Rodolfo Bonetto
Figura singolare nel panorama del design italiano degli ultimi trent’anni, Rodolfo Bonetto (1929-1991), abbandona una fortunata carriera di batterista jazz con il famoso “Sestetto Italiano” per dedicarsi alla nuova professione.
Autodidatta, è tanto orientato alla prassi progettuale da fornire un contributo non indifferente all’insegnamento del design industriale alla Hochschule für Gestaltung di Ulm e, in seguito, all’Isia di Roma.
Bonetto riusciva a progettare prodotti destinati a utenti anche molto diversi: dalle macchine utensili alle automobili, agli elettrodomestici e agli oggetti d’arredamento, come la poltrona Boomerang disegnata nel 1968 per Flexform.
Di tutte queste tipologie, è sempre la componente tecnica quella che più lo appassiona, una peculiarità che lo distingue dalla maggioranza dei designer italiani, per tradizione più vicini al mondo dell’arredamento. Viene premiato con otto Compassi d’Oro, di cui l’ultimo alla carriera professionale. E’ stato due volte presidente dell’Adi (Associazione Disegno Industriale) e presidente dell’Icsid (International Council of Societies of Industrial Design). Riconosciuto come uno dei padri fondatori del design italiano.